La sfida della nuova scuola tra alfabeto linguistico e alfabeto emozionale” è il tema che lo scorso gennaio scorso ha animato la videoconferenza (piattaforma Google Meet) organizzata dall’I.C. Cassano-De Renzio di Bitonto, Bari, in collaborazione con Funtasy Editrice.

Alla diretta streaming hanno partecipano allievi e genitori della Classi Quarte della Scuola Primaria e studenti della Classi Prime della Secondaria di primo grado. L’iniziativa, promossa nell’ambito del progetto Continuità, è stata aperta dall’intervento della Dirigente scolastica Anna Teresa Bellezza, che ha ricordato le difficoltà del momento presente, con le limitazioni imposte all’organizzazione e alla vita scolastica a causa dell’emergenza sanitaria. Ha sottolineato come la scuola sia sempre stata aperta e non abbia mai chiuso. Anzi, grande è stato l’impegno nell’aprire nuovi canali e nuove relazioni tra docenti, alunni e genitori. Anche la stessa videoconferenza con un gruppo di classi – la seconda nella pandemia – si è dimostrata una scommessa vincente, avendo creato interesse ed attenzione in tutta la comunità educante.

Relatori sono stati Roberto Alborghetti, giornalista professionista e autore di saggi e biografie; Annamaria Marrone, Psicologa; Paolo Sandini, Editore in rappresentanza di Funtasy Editrice. Preparata da un gruppo di lavoro con la DS Anna Teresa Bellezza e le docenti Anna Maria Cutrone, Luciana Delvino, Marisa AntinoriFrancesca Lovero e Anna Maria Fallacara, la videoconferenza ha visto la partecipazione in rete di circa 200 tra allievi e genitori.

Riportiamo qui di seguito una traccia-sintesi degli interventi dei relatori; in calce il documento inPDF.

ROBERTO ALBORGHETTI ha percorso un itinerario sulla lunghezza di sette parole, illustrandone il senso etimologico, culturale, emozionale e comportamentale : “Come tutte le cose, anche le parole – e ancor più le parole! -hanno una storia. Conoscere una parola vuol dire viaggiare nelle vicende dell’umanità. Arrivare alle radici, alle origini. Non per niente l’etimologia è la scienza che studia l’origine delle parole, aiutandoci a capire come le parole sono entrate a fare parte di una lingua, di un popolo, di un territorio, insomma, parte di noi stessi. Le parole sono importanti, ci disegnano e ci rappresentano: ah, se potessimo calcolare statisticamente quante e quali parole pronunciamo ogni giorno! Arriveremmo a definire il nostro carattere, la nostra personalità, i nostri gesti. Le parole influenzano i nostri comportamenti (e viceversa). Siamo immersi in un “bagno di linguaggio”, direbbe Lacan. Sicuramente le parole vanno ad incidere nella ‘mappa’ del nostro corpo, della nostra psiche. C’è, al riguardo, uno straordinario studio scientifico – condotto dal neurochirurgo canadese, nato alla fine dell’ottocento, Wilder Penfield – relativo a quello che è definito ‘omuncolo’, una figura umana disegnata ed impressa sulla nostra corteccia cerebrale in conseguenza , appunto, di ciò che facciamo, parliamo, pensiamo e così via… Recuperare il senso delle parole. Chiederci il significato delle parole: vi troveremo le vicissitudini, gli eventi, gli sviluppi dell’umanità. E ciò che l’umanità ci ha trasmesso. La storia ci dimostra che i punti più alti del progresso sociale e civile sono sempre stati raggiunti quando le persone sono riuscite a parlarsi, ad individuare parole e termini comuni attorno ai quali costruire un accordo, se non una con-cordia. La sfida della nuova scuola la vedo proprio qui: presentare, offrire, proporre ed incoraggiare l’esperienza diretta della realtà. Più che a metodi e schemi, occorre tornare a vedere, ascoltare, sentire, raccontare, prendere in mano, fare, percepire. E ritrovare il coraggio di dire (e di dirci) cose concrete, di buon senso, che esprimano – più che l’intelligenza – la sapienza del cuore”.

ANNAMARIA MORRONE “È stato un piacere e soprattutto un “nuovo apprendimento” partecipare alla mia prima video-conferenza dal tema: “La sfida della nuova scuola tra alfabeto linguistico e alfabeto emozionale” tenutasi presso l’Istituto Comprensivo Cassano-De Renzio di Bitonto. Nel “nuovo vocabolario 2020-2021” costituito da nuove parole quali: covid_19, pandemia, positivo, mascherina, amuchina, DPCM, distanziamento sociale, zona rossa/gialla/arancione, contagio, vaccino, resilienza… Possiamo rintracciare particolari emozioni espresse da ognuno sia sotto forma di specifiche azioni comportamentali che con determinati pensieri. Le emozioni, queste sconosciute, non sono altro che risposte comportamentali e fisiologiche a stimoli interni e/o esterni all’individuo che ne danno la tonalità emotiva predominante. Questo accade perché ogni parola da noi usata stimola il  nostro mondo emozionale, “pescando” dal suo interno emozioni specifiche o poco conosciute o poco usate che, in un certo modo, arricchiscono il nostro alfabeto emozionale, dandone specificità e consistenza. Ad ogni alfabeto di segni e parole nuove, corrisponde un nuovo alfabeto di emozioni. Partendo dalle riflessioni di J.Ledoux (neurologo/psicologo americano) autore del “Cervello Emotivo”, si gettano le basi per le memorie di ricordi e per la sincronicità delle funzioni che caratterizzano il funzionamento del nostro organismo e la creazione delle emozioni stesse”.

PAOLO SANDINI, responsabile di Funtasy Editrice, è intervenuto sui temi legati al momento odierno dell’editoria, che sta attraversando un momento di crisi determinato dagli effetti della pandemia: ” Il mercato editoriale, anche in Italia, sta vivendo una delle sue più gravi battute d’arresto. L’editoria ha di fatto subito, in questi mesi di pandemia, la concorrenza degli strumenti digitali. I dati statistici sono molto allarmanti. E’ cambiato il mercato della lettura. Si fanno meno libri su carta, tanto che la crisi sta travolgendo il settore delle cartiere e delle tipografie. Tiene l’editoria per i ragazzi, settore in cui appunto opera Funtasy Editrice che. proprio durante l’emergenza sanitaria e la chiusura delle attività, anche scolastiche, ha voluto stare con la scuola e con i giovanissimi. La storia di Cattivirus, della serie AlbumOne, ha creato tanto interesse ed ha coinvolto migliaia di allievi in tutta Italia. Abbiamo ricevuto tantissimi disegni e il testo, dopo essere stato online, a disposizione di tutti, adesso è disponibile nella edizione su carta. Perchè la carta è importante. Anche per questo, pur in un momento difficile, abbiamo accettato una nuova sfida: quella di lanciare una iniziativa, denominata ‘ I Fortissimi’, per dare l’opportunità agli under 14 di pubblicare un libro con le proprie storie”.

Temi e proposte emerse dall’incontro in videoconferenza saranno poi ripresi nelle normali ore di lezione collegate all’educazione civica e alla cittadinanza, anche attraverso le pagine del libro “Italiani o it-alieni? / Come giocare (in 12 mosse) la Carta della cittadinanza attiva”, Funtasy Editrice.

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