Nomofobia. È l’incapacità di resistere agli automatismi innescati dai richiami insistenti della tecnologia, che ci vorrebbe tutti sempre ubbidienti e pronti a scrollare gli schermi di un cellulare. Qualcuno l’ha già definita una forma di dipendenza. Fatto sta che, soprattutto tra i giovanissimi, sta crescendo a dismisura il tempo assorbito (sprecato?) dai dispositivi digitali, e non per ragioni di lavoro. Temi di cui si è parlato al Centro Formazione Professionale “Di Liegro” di Monterotondo, Roma, dove è proseguito (8,9,10 maggio 2023) il percorso della seconda edizione del Progetto “Formazione e Cultura” promosso da Funtasy Editrice con Regione Lazio.

Il tema “La Rete si-cura” riguarda l’uso consapevole degli strumenti digitali. A Monterotondo, Roberto Alborghetti, autore di “Social o dis-social?” e “(De)generazione digitale” ha incontrato le classi dei corsi Benessere, Informatica ed Elettricisti.

Battuta fulminante colta al volo tra gli studenti (Ilaria, Corso Benessere): “Le riprese in verticale di TikTok? Sono come un paraocchi che limita la visuale completa. Di solito il paraocchi lo mettono ai somari…”.

Alle tre giornate di incontri – seguite con grande interesse dagli studenti, che hanno partecipato a test sul tempo dedicato al consumo digitale – se ne aggiungerà un quarta conclusiva alla ripresa del nuovo anno scolastico. L’iniziativa è stata coordinata dal Direttore Alessandro Cataldo, dal prof. Stefano Petrilli e da Paolo Sandini (Funtasy Editrice); ha collaborato Paola Federici.

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