Quattro “lacer/azioni” di Roberto Alborghetti – macrofotografie di manifesti decomposti e lacerati – diventano altrettanti artworks animati dai testi poetici creati dagli studenti dell’IC “Alfieri” di Torre Annunziata.

La singolare attività didattica ha preso corpo all’interno del percorso di cittadinanza attiva che le classi hanno vissuto sulle pagine del libro “Italiani o it-alieni” di Roberto Alborghetti, Funtasy Editrice. L’esperienza ha invitato i ragazzi a confrontarsi con la realtà di Torre Annunziata. È stato anche lanciato un concorso creativo, “Torre Mia”, al termine del quale i lavori dei quattro studenti vincitori hanno fornito a Roberto Alborghetti idee per la composizione di quattro “graphic haiku” che sono diventati parte integrante di quattro opere che fondono in un unico linguaggio la macrofotografia, la fotografia astratta, il collage e il testo poetico. Insomma, diverse espressioni che si sono fatte creatività in modo innovativo.

L’iniziativa formativa ha avuto il sostegno della Dirigente dott.ssa Ersilia Buonocore, degli insegnanti – docenti referenti le prof.sse Scassillo e Malpede – delle classi e dei genitori.

I quattro allievi classificatisi al primo posto – Antonio Capitale, Giorgia Paciello, Pasquale Scognamiglio, Anna Cirillo – sono stati premiati grazie a Funtasy Editrice con la copia unica ed originale della “graphic haiku”, ognuna delle quali riportava i testi che, ideati dagli stessi studenti, erano dedicati alle bellezze paesaggistiche, storiche ed ambientali di Torre Annunziata. 

La consegna dei riconoscimenti è avvenuta presso l’Istituto Comprensivo “Alfieri” nel corso di un bellissimo evento di condivisione alla quale hanno partecipato lo stesso Roberto Alborghetti e Paolo Sandini di Funtasy Editrice.

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Ecco i testi a commento delle quattro opere grafiche:    

“Le onde che si sbriciolano sugli scogli, per poi rigenerarsi e ripetere questo cielo”.

“Il mare… fresco e tenero proprio come un cuscino di un colore freddo data la stagione invernale”.

“Si sentono le onde del mare che il porto sempre di più mi fanno amare”.

“Le arcate del porto, da sempre rifugio dei pescatori: questo sembra legare il passato e il presente”.

Qui sotto: immagini della premiazione

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